Solo in camera mi chiedevo quale fosse il senso della vita pensando che la mia mente non potesse andare più a fondo di quanto stesse già facendo.
Era come voler scoprire il fondale dell’oceano rimanendo sulla barca e scrutando sporgendomi ma senza buttarmi in acqua.
Certo, ottima metafora ma come sempre fra la teoria e la pratica c’era un universo da attraversare e come avevo scoperto non si trattava semplicemente di duro lavoro, disciplina…etc Intervenivano sempre delle dinamiche, come le chiamavo io, che mi portavano vicino o lontano rispetto a quello che desideravo.
Era come se fosse presente un velo fra me e le realtà che volevo creare che mi impediva di agguantare le occasioni per le quali mi davo tanto da fare. Sentivo di meritare di più anche se per certi versi, la vita che già avevo mi sarebbe stata invidiata da molti.
Il punto era il mio sentire interiore che mi portava a desiderare qualcosa di più e non tanto a livello materialistico ma prima di tutto in termini di sentirmi visto per quello che ero realmente al di la delle maschere che indossavo quotidianamente. In fondo nessuno mi imponeva di indossarle anche se mi chiedevo se fossi riuscito a toglierle e se fosse possibile vivere senza.
Domande troppe impegnative? Bene, questo rappresentava il mio normale pensare. Certo, come tutti gli uomini, pensavo anche alle ragazze e alle macchine veloci ma il sostrato più profondo della mia mente era indirizzato verso questi dubbi amletici ed esistenziali che mai mi davano tregua.
Mi rendevo conto che a livello conscio alimentavo il tutto ma non sapevo realmente come uscirne. Se anche avessi smesso di farmi tutte queste domande, non sarebbe comunque cambiato niente e una parte di me pensava che, nonostante tutto, la mente potesse aiutarmi.
A parte che nei sogni e forse durante la meditazione, la mente era sempre attiva quindi tanto valeva usarla al meglio per andare oltre.
Ma come scoprivo ogni volta, non potevo farlo, forse proprio perché la mente stessa rappresentava il limite. Era possibile vivere continuamente con tutte queste domande troppe importanti?
Non sapevo fare diversamente e forse stavo solo girando in tondo senza andare da nessuna parte.
Quindi eccomi, giovedì sera, senza alcuna voglia di andare da nessuna parte se non su Instagram che era il social più caldo del momento. Più caldo in termini di moda e forse non solo.
Si trattava anche in questo caso di scrollare all’infinito senza realmente procedere in una qualche direzione vivendo in questo mondo digitale spesso molto finto anche se comunque lo trovavo per certi versi più reale della realtà che vivevo su base quotidiana.
In fondo la mia vita di tutti i giorni, per quanto avesse davvero tanti punti a favore, consisteva sempre nella solita routine che non mi faceva decollare e sentivo, senza alcuna ombra di dubbio, di meritare ben di più.
Non tanto e primariamente a livello materialistico, che rappresentava solo l’aspetto finale, ma prima di tutto a livello di sentirmi riconosciuto e accolto, nel seno più ampio del termine, per quello che ero realmente.
Mi rendevo conto che senza mostrarmi per come ero nella mia intimità non potevo necessariamente sentirmi visto quindi, in fondo, alimentavo tutto da solo
La mia fidata o non fidata mente amava tenermi al sicuro quindi ero chiuso in questa situazione che non era priva di luce ma che allo stesso tempo non brillava come avrebbe potuto.
Troppe volte prendevo in mano il telefono per guardare le foto delle tipe su Instagram paradossalmente però più per un discorso di piacere visivo che non per fini più o meno morbosi.
In ogni caso, non si andava da nessuna parte. A rendere il tutto ancora più complesso, vi era il problema del fatto che sin dalla nascita mi ero sempre sentito un alieno in questo mondo quindi non penso che le persone intorno a me in questo Truman Show si ponessero questo dubbi.
Mi sentivo Jim Carrey che si stava risvegliando con le altre persone che continuavano la loro sceneggiata come io la mia senza attraversare il velo di Maya di cui parlava Schopenauer. In fondo, qualcosa dalla scuola me lo ricordavo.
Il film era solamente incentrato sul discorso mediatico del grande fratello ma io ci avevo sempre visto una grande metafora spirituale di risveglio. Quindi se sono Jim Carrey, mi sto risvegliando ma alla fine del film non riesco ad uscire dal set televisivo, cosa posso fare?
Benvenuto nella mia vita quotidiana dove le domande troppo importanti erano all’ordine del giorno senza che mai una risposta soddisfacente mi colpisse in profondità.
E da qui si spiegava poi il mio scrollare all’infinito su instagram, ottima metafora del non andare da nessuna parte a livello esistenziale.
Forse non c’era da andare da nessuna parte ed ero io che ero troppo ambizioso oppure poteva esserci un’altra vita a mia disposizione se solo avessi trovato la chiave di volta. In ogni caso, come detto, non pensavo realmente che la mente potesse fornirmi le risposte ma io continuavo ugualmente ad alimentarla.
Amen, questa era la mia routine e non sapevo come ne sarei uscito posto che tutto me stesso volesse farlo.
Vidi la foto della Letizia, una ragazza che mi piaceva, su instagram, anche lei amante della palestra. Cosa rara e curiosa per una ragazza quindi il tutto mi incuriosiva ancora di più.
Non potei fare a meno di scuriosare nel suo profilo trovando tante foto di allenamento e non solo. In fondo alle ragazze piaceva essere guardate sui social e di certo io non mi tiravo indietro anche se in questo momento, avevo occhi solo per lei. Non ero neanche entrato nella fase nella quale avrei cominciato a provarci, forse mancante dell’entusiasmo per farlo.
Nei teen movie che guardavo anche il più nerd in genere si portava a casa una ragazza carina mentre nella vita reale le cose erano spesso meno fiche e meritocratiche.
“Quindi perché vivere nella vita reale quando internet era molto più fico?” Almeno per come lo usavo io.
Consideravo tutto questo uno sfogo ma una parte di me sempre più maggioritaria giorno dopo giorno, sentiva che in fondo la domanda era pertinente e meritava di essere presa in considerazione.
Era ancora solo uno sfogo, ma non sapevo per quanto. In fondo stavo solamente giocando mentalmente tanto per andare oltre la solita routine ammazza anima che la mia mente amava ed il mio cuore temeva.
Sicuramente i miei limiti erano per l’appunto tutti miei ma ancora una volta ero stanco di questi discorsi che raramente mi avevano portato tanto lontano.
Avevo provato più volte a metterli in pratica senza troppi successi. Quindi ero nella fase di relax e non necessariamente disillusione.
Anzi, volevo evitare di raggiungere quel posto dove troppe persone, dopo tante delusioni, si parcheggiavano magari anestetizzandosi con la tv come meccanismo protettivo per evitare ulteriori problemi.
Non ero in quella fase troppo spesso definitiva e vista la mia energia e la forza del mio cuore mai ci sarei arrivato anche se sicuramente una buona parte di me era stanca della mancanza di domande e delle troppe difficoltà non giustificate vista la mia bellezza interiore e considerato il duro lavoro che profondevo in tutto quello che facevo da anni.
Quindi qual era il punto? Sempre che ve ne fosse uno. Non lo sapevo e così la mia mente che, impazzendo, si muoveva sempre nel solito cerchio senza portarmi oltre. Come già appurato.
Con questi folli discorsi in mente continuavo a dare un’occhiata al profilo instagram della Letizia per apprezzare le sue foto e per vedere con curiosità quale fosse il rapporto tra foto in palestra e foto più casual.
Aveva lunghi capelli neri che le scendevano lungo i fianchi e occhi magnetici che forse tradivano il percorso che aveva fatto per essere dove si trovava ora.
Nei miei sogni di notte ero solito sognare per l’appunto ragazze con le quali nella vita reale non avevo mai fatto niente.
Si trattava probabilmente solo di meccanismi di compensazione e nella mia mente pazza e priva di controllo si cominciò a fare largo l’idea che forse, i miei sogni notturni, un pò come internet, erano davvero più fichi della vita reale.
Certo, ma in teoria ciò che c’era da vivere era qui ora, anche se troppe volte questo significava il nulla.
Ero magari un pò drastico ma spesso non troppo lontano dalla verità. In fondo sentivo di poter ottenere e vivere di più quindi neanche Dio in persona mi avrebbe convinto che quanto stessi vivendo, ad ogni livello, fosse per me il massimo.
Certo sarei potuto migliorare per quanto riguardava la gratitudine per ciò che già avevo ma anche al netto di tutto questo, il punto era che comunque il mio sentire mi portava ad andare oltre sentendo che vi potesse molto di più e altro. Ancora una volta, a livello mio interiore prima che ad un livello materialistico.
Le domande erano sempre le solite un pò come le foto della Letizia che scorrendo, vedevo essere sempre in bella posa per i selfie di turno, emblema esistenziale della nostra generazione.
Avevo sempre trovato curioso come nonostante io fossi molto profondo e sempre impegnato in discorsi esistenziali, anche se non volevo per questo alimentare il mio ego ritenendomi migliore, navigassi spesso in questo mare di selfies che vedevo su instagram ma per certi versi era meglio così, nella sua curiosità, perchè mi rendeva meno monodimensionale ed infondo la separazione fittizia fra cose evolute e meno era sempre frutto della nostra mente.
Magari ad un qualche livello, tutto era sullo stesso piano, non uguale ma dello stesso valore senza vi fosse una separazione netta creata troppo spesso dalla nostra mente.
Le foto scorrevano e così i miei pensieri infiniti che io alimentavo come un folle astronauta che si butta con coraggio nello spazio profondo senza sapere se e dove arriverà.
In molte foto si allenava in palestra anche se, notai sorridendo, erano più i selfie che l’allenamento vero e proprio
In molte altre oltre al solito caption motivazionale e poetico, si poteva apprezzare tutta la sua semplice bellezza che, sono sicuro anche lei, desiderasse che potesse arrivare a più persone.
Dopo tutto eravamo tutti uguali e tutti volevamo essere visti per quello che eravamo realmente. Fine.
L’unico inghippo, forse, era la mente che nel proteggerci non ci permetteva di uscire di casa quindi senza alcuna prospettiva di suonare sul palco con i nostri fan che ci acclamavano.
Come sempre, in ogni caso, il tutto andava indagato meglio perchè non rimanesse solo un bel discorso che comunque non condividevo con nessuno.
Le sue foto erano davvero tante ed era sempre affascinante notare come anche in lei fosse forte la fame di essere e sentirsi vista o forse stavo solo proiettando su di lei quando sentivo in me. In ogni caso amavo che si allenasse perché mi dava l’idea di una ragazza che si prendeva cura di se stessa.
Il fitness in molti casi era rappresentava un modo per sfogarsi e per evadere oltre che per trovare un equilibrio nella vita di tutti i giorni. Per me era terapia e l’avevo sempre vissuto al meglio, senza privazioni o altre fisse strane.
In altre foto mostrava in maniera più decisa il suo corpo, magari in bikini al mare o in piscina o anche solo nella sua cameretta con qualche piccolo tatuaggio in bella vista.
Era sicuramente molto sensuale e apprezzavo anche che le foto non fossero volgari ma sempre molto fini.
Dovevo ancora conoscerla e non sapevo niente di lei e, come spesso capitava, stavo già cominciando a fantasticare idealizzandola. Con le ragazze mi capitava ogni tanto per non dire ogni volta che vedevo una ragazza che mi colpiva nel profondo.
Da qui iniziava il solito percorso interiore che mi portava a percepirla come un qualcosa di più che mi potesse far sentire cose che mai in passato avevo provato.
Non sapevo mai cosa fosse reale al di la della mia proiezione e la mia ricca vita interiore si frapponeva spesso alla vita di tutti i giorni senza che quest’ultima fosse all’altezza.
Da qui, la mia compensazione con i sogni notturni dove era fin troppo facile istantaneamente e senza alcuna fatica, vivere l’esperienza che volevo vivere ancora prima che portare a casa l’obiettivo a livello puramente materialistico.
La divisione era veramente netta fra gli sforzi della vita reale senza esperienze eclatanti e i sogni notturni con ricchi episodi di godimento esistenziale. In ogni caso al risveglio si tornava sempre nella solita realtà, il solito Truman Show privo di rampa di decollo per percepire qualcosa di altro che sentivo dentro di me ma non riuscivo a vivere esternamente.
Le ragazze, al nello del discorso idealizzazione, rappresentavano spesso una fonte di idealizzazione che mi portava contemporaneamente a provare sensazioni incredibili, ancora prima di conoscerle, salvo poi percepire la delusione nel momento in cui le cose non andavano come avevo visualizzato.
Probabilmente, come sempre, facevo tutto da solo e magari ottenevo da tutto, paradossalmente, un qualche beneficio visto che continuavo a farlo. In fondo era più facile sognare e volare spinto dalle sensazioni alimentate da questi selfie piuttosto che vivere la schematica e prevedibile vita quotidiana finta tanto quanto il Truman Show.
Le battute erano sempre le stesse e non parlo di quelle divertenti.
I lunghi capelli neri già mi intrigavano e sicuramente le donavano una femminilità prorompente alla quale difficilmente sei resistito anche se la pratica e la vita quotidiana rappresentavano una cosa ben diversa e più noiosa rispetto alla mia fervida e pazza immaginazione.
Era quindi forse giunto il momento di mettere in pratica perchè fosse il mio cuore a guidare e non la mente e non sapevo ancora se e come fare.
Non la conoscevo, non sapevo neanche se l’approccio online fosse la cosa gusta ma se l’avessi conosciuta nella vita reale, magari avrebbe capito che la “spiavo” sui social e questo non sarebbe stato il massimo.
Questa era digitale era così folle che ancora prima di conoscere una ragazza, potevo veramente sapere tantissimo di lei quasi come se fossi un detective di un film americano.
Quando poi la conoscevo nella vita reale, si trattava di constatare le differenze fra l’immagine che dava online e com’era nella vita reale.
In genere, molto semplicemente, la differenza principale consisteva nel fatto che nella vita reale si dimostrava essere la “ragazza della porta accanto”, nel senso più positivo del termine, mente la percezione data dai social era di una ragazza super alla moda e sicura di sè.
Sempre affascinante constatare come la percezione guidata da internet potesse essere così particolare e il contrasto era sempre piacevole perché amavo le ragazze della porta accanto, alla mano, vestite con una tuta e spettinate con una sensualità che la noiosa eleganza composta non poteva eguagliare.
Misi qualche mi piace a qualche foto non necessariamente per secondi fini ma semplicemente per reale apprezzamento.
In fondo, mi piaceva e anche solo seguirla qua su instagram, non era poi così male. Sarei andato oltre? L’approccio social, come già appurato, poteva non essere il massimo nel momento in cui rischiavo di dare l’idea di quello non in grado di conoscerla nella vita reale.
Senza contare tutti i messaggi che mediamente, una ragazza carina riceveva ogni giorno. Davvero bastava un apprezzamento superficiale per iniziare una conversazione? Non credevo proprio.
Si trattava anche e sopratutto di distinguersi dal maschio medio pena l’oblio nel gruppo degli assatanati da social. Io ero più uno di quelli silenziosi che apprezzava senza interagire troppo perché ritenevo che ogni complimento fosse fin troppo scontato e sempre percepito per secondi fini.
Oppure queste erano semplicemente le pare che mi ponevo io senza che fossero necessariamente convalidate dalla realtà dei fatti sempre che quest’ultima esistesse realmente.
Le foto man mano che scrollavo, diventavano sempre più casual, segno forse che la palestra fosse una passione non così vecchia come invece lo era per me. Poco male, molte più cose da scoprire nel momento in cui l’avrei conosciuta meglio.
In questi momenti pensavo meno al discorso di prima sul fatto che fosse più facile vivere alla grande nei sogni di notte rispetto alla realtà perchè era presente in me una forza interiore che mi spingeva a percepire tutte le possibilità anche se forse erano solo miei sogni non ancora reali che proiettavo in una realtà troppo spesso piatta e priva di stimoli.
In fondo la mia vita interiore era molto più ricca e viva sempre con colori vivi che la realtà che non poteva reggere il confronto.
Oppure ero semplicemente io che non davo alla realtà le giuste chanches perchè potesse darmi indietro ciò che io immettevo in termini di energia ed entusiasmo.
A dire il vero la mia energia era sempre presente quindi in troppi casi, al netto di trappole mentali, davvero non capivo dove fosse la chiave di volta. Forse era sotto al mio naso e la mia mente per proteggermi mi portava lontano oppure non c’erano particolari riposte e si trattava semplicemente di vivere senza troppi dubbi.
Certo, ma chi ci riusciva?
A sorpresa vidi un Direct su instagram e dopo aver visto anche “troppe” foto della Letizia, andai a vedere chi potesse essere. Era ormai quasi mezzanotte ma non ero stanco, sempre pieno di energia da spendere. Mi ero allenato anche oggi ma questa mia vitalità interiore era pressoché infinita.
Strabuzzai gli occhi vedendo che si trattava della Letizia. Per un momento quasi ebbi paura che mi avesse visto o notato guardare il suo profilo e le sue foto per tanto tempo ma ovviamente questo non era possibile.
Ci scambiammo qualche messaggio e ci accordammo per un incontro per il giorno dopo nella mia palestra. Voleva parlarmi di qualcosa anche se non me l’aveva accennato.
Ero deciso a dare a questa realtà un’opportunità. In fondo troppo spesso i miei limitanti discorsi mentali si scontravano con occasioni che forse perdevo sempre immerso nel mio dialogo mentale. Continuai a guardare qualche altra sua foto tanto per ripassare le ultime cose per essere pronto per il giorno dopo, pensai sorridendo.
Andai quindi a letto e la notta non mi deluse.
GIOVEDI 10 GENNAIO 2019 – NOTTE
Mi trovai in questo luogo che luogo non era in quanto non avevo la percezione dello spazio così come del tempo.
Per certi versi neanche percepivo il mio corpo in maniera così netta.
La Letizia ed io eravamo in questo bellissimo lago o presunto tale con un cielo stranissimo di mille colori pieno di farfalle che rendevano il tutto ancora più magico e romantico. In me era presente un’incredibile sensazione di libertà e di gioia senza che la mente la facesse da padrone guidando ogni mia azione.
La Letizia aveva dei bellissimi capelli neri che le coprivano il seno ed era nuda anche se in effetti le vedevo in maniera nitida solo il viso. Mi sentivo fortemente attratto da lei.
Questa semplice sensazione mi permise di avvicinarmi a lei anche se paradossalmente non percepivo un reale movimento.
Ci baciammo intensamente dopo esserci guardati negli occhi per qualche istante con la profondità del nostro sentire che andava ben oltre quello momento. Tutto però finì presto.
VENERDI 10 GENNAIO 2019 – ore 9:14
Svegliarsi senza la Letizia rappresentava in questo caso uno shock. Mi resi istantaneamente conto che quanto vissuto era solo un sogno quindi me ne feci una ragione ed iniziai la mia giornata.
Come sempre presi in mano il telefono, dal quale ormai tutti quanti eravamo dipendenti, e tornai sul profilo della Letizia che aveva aggiunto un’altra foto, un selfie a scuola, rispetto alla sera prima.
“Cavolo mi sono svegliato tardi!” Pensai subito. Mi diedi quindi da fare per correre a scuola anche se in effetti sarei anche potuto rimanere a casa per una volta.
Entrai alla terza ora e di certo la cosa non mi dispiacque. La Letizia frequentava la quarta mentre io la quinta, stesso liceo ma diverse sezioni. In passato l’avevo già vista in palestra sempre a scuola nell’ora di ginnastica notandola in mezzo alle altre sempre con il suo corpo tonico e allenato.
All’intervallo, cioè dopo solo un’ora che ero arrivato a scuola, la notai in cortile in mezzo alla folla di studenti e buttai un occhio per vedere se mi avesse notato. Mi sorrise e spinto da una forza interiore che mi sopraffasse, andai a parlarle di persona.
In fondo, ero curioso di vedere se quanto avessi visto online fosse vero. Folle come cosa ma anche divertente e dopotutto, funzionava così nel 2019.
“Ciao Luca, grazie per avermi risposto ieri sera.” Mi disse subito con i suoi capelli mossi dal vento.
“Figurati. E’ la prima volta che ci parliamo nella vita reale.” Aggiunsi subito.
“Ahah si vero. Come ti sembro? Quello che hai visto online è autentico?”
“Aspetta che guardo bene…si, direi di si!” Risposi stando al gioco.
“Ti va allora oggi di vederci? Così ti parlo della mia idea, vediamo se ti piace.”
“Certo, si può fare. Vuoi anticiparmi qualcosa?” Le chiesi curioso di scoprire cosa fosse.
“No ahaha! Dovrai aspettare.” Mi con un bel sorriso.
I dubbi aumentarono ma la cosa non mi dispiaceva dal momento che sentivo che l’energia era quella giusta. In fondo mi interessava solo divertirmi e provare un pò di piacere in compagnia di una bella ragazza.
Nessuna grande aspettativa.
La campanella arrivò in fretta e non riuscii a indagare ulteriormente quindi tornammo in classe senza scambiare ulteriori chiacchiere.
Mi salutò con un bel sorriso in viso e mentre si fermò al primo piano, dove si trovava la sua classe, io andai al secondi seguendola con la coda dell’occhio mentre entrava in classe.
Ero curioso di vedere se si fosse voltata a darmi un ultimo sguardo e così fu. Sorrisi apprezzando questa piccola cosa e tornai in classe.
Le ultime due ore della mattinata fuggirono via in fretta e la mia breve giornata scolastica era già finita. Mi trovai quindi in cortile cercando con lo sguardo la Letizia ma non la vidi.
Poco male, ci eravamo sentiti su whatsapp dandoci appuntamento nella mia home gym alle 15. Avevo così tempo di andare a casa, mangiare e rilassarmi un pò prima di riprendere il discorso.
L’orario dell’incontro arrivò in fretta e mi trovai nella mia palestra ad aspettare che arrivasse. Nell’attesa improvvisai un breve allenamento tanto per provare una panca che avevo acquistato di recente.
Mi tolsi la maglietta e cominciai ma dopo pochi minuti arrivò la Letizia, in tenuta da palestra con leggings aderenti e alla moda e top sportivo.
Era una marca che andava molto ultimamente e nonostante fosse abbigliamento da palestra, la qualità era alta anche in termini di design.
Mi alzai e per un attimo che sembrava non finire ci fissammo: io a torso nudo e lei con la borsa da palestra sulle spalle.
Penso che arrossito entrambi forse per una leggere attrazione che già si faceva largo tra di noi ma era presto per mettere le mani avanti e fare grande considerazioni. Quindi fai del mio meglio per non alimentare alcuna aspettativa.
Mi rimisi la maglietta.
“Sei puntuale…” Dissi con un sorriso mentre ancora mi stavo vestendo.
“Si…ti stavi allenando?” Mi chiese cercando di essere sciolta tradendo il suo linguaggio non corporeo.
“Ehm…no…stavo solo provando questa panca nuova…”
Posò la sua borsa sul divanetto quindi ci mettemmo comodi entrambi nell’attesa che fosse l’altro a iniziare la conversazione.
“Ti va di accennarmi il progetto al quale stavi pensando?” Le chiesi interrompendo il momento di imbarazzo reciproco.
“Certo. Mi piacerebbe cominciare a fare qualche video di allenamento per YouTube mostrando alcuni esercizi, come mi alleno…cose di questo tipo. Inizialmente pensavo di partire con YouTube e Instagram semplicemente.
Dal momento che tu hai la palestra e sei un esperto, ho pensato che potessi essere la persona giusta…”
Ci fu un attimo di silenzio dove attesi di vedere se effettivamente avesse qualcosa di più personale da dirmi quindi risposi:
“Capisco. In effetti già da tempo ho iniziato a fare video di allenamento. Vorrei, in futuro, crearmi un lavoro come personal trainer quindi direi che ho già le idee chiare su come farli.”
“Perfetto!” Mi rispose soddisfatta di essere nel posto giusto.
“Hai mire alte oppure si tratta semplicemente di fare qualche video per vedere come va?”
Le chiesi per andare più a fondo.
“La seconda, voglio partire con calma senza grandi aspettative per vedere come va. Più che altro per divertirmi poi si vedrà…”
“Certo, capisco perfettamente. Direi che si può fare senza alcun problema.”
“Vedo che hai già l’abbigliamento giusto.” Le dissi sorridendo.
“Si, esatto. Ormai conta più quello che allenarsi come si deve ahah!”
Risi perché in fondo aveva perfettamente ragione.
Il mondo del fitness online del 2019 ero talmente focalizzato sull’aspetto visivo, per così dire, che veramente sembrava che fosse più importante farsi dei selfie con una bella luce rispetto all’allenamento vero e proprio ma non era un problema.
In fin dei conti apprezzavo il fatto di dare importanza anche all’aspetto più esteticamente impattante al di la degli esercizi che si andavano ad eseguire.
“Se ti va possiamo già provare. Qualche video di prova per vedere gli esercizi, come ti trovi nella mia palestra, le luci etc…”
“Subito dici? Certo! Benissimo…”
In questa mia palestra mi ero sempre allenato soltanto io e per una volta avere una bella ragazza qui con me era sicuramente un grande piacere.
Cominciai a montare il treppiedi per la videocamera cercando la luce migliore per vedere di partire da subito con video di alta qualità. Io con questo mio progetto personale di digital fitness ero già partito e ora coinvolgere anche la Letizia rendeva sicuramente tutto più divertente.
Curioso come la sera prima mi trovassi in un contesto di difficoltà e bassa energia mentre ora tutto sembrava cambiato.
Probabilmente la vita era un pò come un fiume ed il segreto consisteva nel farsi che tutto potesse scorrere il più possibile liberamente accettando quello che arrivava a livello emotivo.
Un istante poteva esservi un’emozione dolorosa però dandomi la possibilità di sentirla senza bloccare, poco dopo sarebbe arrivato qualcos’altro che mi avrebbe permesso di andare in un’altra direzione sentendo dentro di me un’energia completamente diversa che mi avrebbe catapultato verso risultati e soprattutto esperienze che non pensavo di poter ottenere in passato.
Tutto era ancora prematuro quindi si trattava di giocare un pò in questo Truman Show per constatare cosa ne sarebbe scaturito senza troppe aspettative anche se con una bella ragazza qui in palestra, questa teoria era fin toppo facile rispetto alla pratica. In ogni caso la conoscevo da 2 minuti quindi non aveva senso fare troppe considerazioni.
“Mi scaldo un attimo…” Mi disse la Letizia interrompendo il flusso dei miei pensieri che costantemente riempiva la mia vita interiore con considerazioni che, come già appurato, troppo spesso mi mantenevano bloccato nello stesso posto.
Ovviamente sentivo che la chiave di volta non consisteva semplicemente nell’uscire dalla zona di comfort e neanche nel fare qualche piccolo cambiamento superficiale ma era tutto molto più profondo e ahimè, ancora una volta la pratica sembrava quasi fuori portata. Quasi.
Nel frattempo la videocamera era montata e cominciai a cercare l’angolo migliore perché la luce fosse al top anche se con la Letizia ogni inquadratura avrebbe potuto essere tranquillamente la migliore.
“Scaldati pure che provo qualche ripresa.” Le dissi senza distogliere lo sguardo dalla videocamera.
“Stai già riprendendo? Wow, mi sento importante ahahah!” Mi rispose continuando un esercizio per la schiena.
“Ahaha si, non ti emozionare troppo. Non siamo in diretta però ti sto già riprendendo.”
Il suo corpo tonico e in forma unito ai leggings e top di moda la rendevano irresistibile ma ovviamente era ancora tutto presto per qualsiasi cosa. Si trattava prima di conoscersi sempre, in teoria, in un contesto di zero aspettative.
Iniziai quindi qualche ripresa di prova e già i primi esercizi vennero molto bene senza neanche lavorare troppo sulla luce. Dopo aver ripreso qualche esercizio per ogni gruppo muscolare, mi accennò un’idea che aveva per un altro video che, in effetti, mi piacque parecchio.
“Vedo che spesso, quello che va ora, prevede di fare video dove si provano alcuni vestiti sia di abbigliamento sportivo sia più lifestyle…che ne dici?”
Sorrisi anche se cercai di rimanere impassibile per evitare di sembrare troppo…non saprei. Troppo interessato forse.
Questo video prevedeva di riprendere la Letizia mentre si provava vari vestiti e ovviamente il tutto era fin troppo fico perché potessi resistere alla cosa. Quindi svuotai la schedina della video camera e mi preparai per iniziare a riprendere.
La Letizia preparò i vari outfit quindi a turno se ne provava uno per poi cambiare quindi prendeva il seguente e così via per almeno 1 ora. Fu piuttosto divertente e mi resi conto che stava bene sia in modalità palestra che in modalità lifestyle e addirittura anche con alcuni vestiti più estivi che lasciavano più all’immaginazione.
In fondo, era stata lei a proporre il tutto. Questi erano i tipi di video che andavano per la maggiore nell’ambito del digital fitness