Arrivò quindi finalmente il momento che avevo aspettato sin dal primo momento che avevo incontrato la Veronica in pizzeria. Sin dall’inizio dal cammino la mia mente non mi aveva mai dato tregua spinta dagli avvenimenti vissuti con la Veronica in entrambe le realtà. Ad un qualche livello avevo sempre saputo che solo il cuore avrebbe avuto tutte le risposte anche se la teoria era fin troppo facile e la mia mente fin troppo forte.
Quella sera avrebbe cambiato per sempre la mia vita e sentivo che anche il vestito che la Veronica aveva acquistato, faceva parte del tutto che mi avrebbe travolto cambiandomi inesorabilmente. Per quanto fossi pronto, in realtà neanche lontanamente mi sarei potuto preparare per quello che era in arrivo. Come sempre, la mia mente pensava di avere le risposte e di essere pronta ma la realtà era ugualmente brava a rendermi sempre più umile di fronte a quanto stessi vivendo.
Come da accordi passai a prenderla alle 20, in orario per la serata che ci avrebbe aspettato, al ballo di fine anno, in stile high school americana. Ero eccitato per la serata e sopratutto elettrizzato per quanto sarebbe arrivato a nutrirmi a livello esistenziale.
In fondo sinora non avevo scoperto a cosa servisse il vestito che la Veronica aveva acquistato quel pomeriggio con me e non penso fosse solo per il ballo.
Arrivai sotto casa sua, suonai e attesi con trepidazione di vederla in tutta la sua bellezza. Prima che la porta si aprì, una strana brezza mi avvolse, come energia che arrivava da un’altra dimensione che mi avvertiva di quanto sarebbe avvenuto quella sera. Non so come e perchè avvertii quella sensazione e sorrisi anche se sentii una stretta allo stomaco. Per quanto prevalesse l’eccitazione, una parte di me temeva la serata e si preoccupava che quanto stesse per avvenire avrebbe potuto abbattermi del tutto.
Non diedi troppo retta alla mia usuale paura e attesi ancora qualche minuto davanti a casa della Veronica. Si presentò con il suo bellissimo vestito rosso che la rendeva semplicemente irresistibile. La baciai intensamente e vidi nei suoi occhi quell’espressione che già in passato nell’esperienza a cavallo delle due dimensioni avevo avvertito. Questo non fece altro che alimentare la mia incertezza anche se feci del mio meglio per resistere ai soliti dubbi che non mi avrebbero portato da nessuna parte.
Salimmo in macchina e da subito prevalse un silenzio quasi rivelatorio che mi colpì nel profondo lasciandomi ancora più spaesato.
La Veronica non disse nulla per tutto il viaggio e la mia cara mente non fece altro che alimentare teorie dopo teorie su cosa stesse per accadere.
Di fatto, non riuscii a parlarle per chiarire e la cosa mi dispiacque parecchio visto che il cammino fatto con lei mi avrebbe dovuto lasciare tanto in termini di crescita personale. Forse andava bene così. Le parole non sempre erano sufficienti per raccontare cosa si stesse provando.
Arrivati nel parcheggio della scuola, si girò e mi diede un bacio inaspettato, molto profondo che mi lasciò ancora più senza parole. Il suo sguardo era incredibilmente penetrante e rimasi per qualche istante fermo senza sapere come reagire. Ero davvero perso e la cosa non faceva altro che spaventare sempre più la mia mente.
“Beh, non mi apri la portiera?” Mi chiese interrompendo i miei soliti dubbi.
“Ehm…si…arrivo” Scesi di corsa quindi le aprii la portiera per cercare di rendere la serata il più possibile romantica.
Ci avviammo verso l’entrata e sentii la musica che cominciava ad inondarci con una potenza incredibile anticipandomi come sarebbe stata la serata.
“Già, ma sarebbe stata davvero la classica serata di divertimento e spensieratezza oppure mi attendeva qualcosa di ben più alto e profondo allo stesso tempo?”
Domanda retorica, pensai.
La Veronica era davvero splendida e non riuscii a distogliere lo sguardo dal suo bellissimo viso, cercando i suoi occhi per sentire cosa mi avrebbero comunicato. Ero in cerca di risposte, come sempre, e solo lei mi avrebbe potuto aiutare.
Lei ricambiava lo sguardo sorridendo e dandomi dei baci che saziavano una parte di me anche se allo stesso tempo i suoi profondi occhioni scuri mi rimandano un altro tipo di energia che mi avvolgeva con forza portandomi verso un’altra dimensione rispetto a quella nella quale mi trovavo.
Quasi non me ne accorsi ma piano piano le persone intorno a me cominciarono a diventare più sfocate o forse ero solo io che ero rapito con sempre maggiore forza dalla bellezza della Veronica che, sentivo, aveva ormai portato a termine il suo compito.
Mentre nella prima parte della serata era sempre prevalso da parte sua un atteggiamento misterioso con poche parole e tante “rassicurazioni” sotto forma di baci, ora cominciò a guardarmi con sempre maggiore vigore quasi che fosse giunto il momento giusto perché il tutto potesse essere disvelato.
La musica e tutto l’ambiente intorno a me persero d’importanza ed una grande luce da dietro la Veronica cominciò ad abbagliarmi con una potenza incredibile. Per quanto potesse sembrare assurdo, riuscivo comunque a guardare la Veronica senza che la luce stessa mi desse fastidio e potevo sentire il calore incredibile che mi stava abbracciando quasi a confortarmi in questo momento così importante per me a livello esistenziale.
Probabilmente esistono dei momenti nella vita nei quali, come la famosa Alice, riusciamo quasi inconsapevolmente a trovare il modo di ristabilire il contatto interiore con un’altra dimensione dove forse tutti torneremo quando il nostro viaggio sarà finito.
Di fatto non ho mai condiviso queste cose con nessuno per il timore di essere incompreso o apparire come quello strano anche se il cammino fatto con la Veronica non ha fatto altro che confermare tutte queste mie sensazioni. Quando la prima sera l’ho incontrata in pizzeria, sentivo ad un qualche livello profondo e sottile che mi attendeva ben altro rispetto ad una semplice frequentazione e che la Veronica stessa avrebbe rappresentato qualcosa di incredibile per me.
Diventa sempre difficile spiegare con le parole quanto avvertii in quel momento e posso solo dire che probabilmente corrisponde alla sensazione di tornare finalmente a casa, dopo tanti anni di attesa. Queste espressioni possono significare cose diverse per ognuno di noi e forse per qualcuno non hanno alcun senso ma se si provasse ad ascoltare con maggiore forza la propria interiorità, tutto potrebbe apparire più chiaro.
La Veronica continuava a guardami negli occhi con lo sguardo più accogliente e affettuoso che avessi mai visto, quasi che fosse intervenuta una forza superiore a guidarci in questo cammino.
“Io ora devo andare…” Disse. L’energia cambiò istantaneamente.
Sentii una morsa allo stomaco come troppo spesso avevo avvertito e l’infinita bellezza del momento si tramutò in un qualcosa che sentivo mi avrebbe lasciato a pezzi. Ma forse era solo una rinascita.
“…il mio cammino finisce qui…” Aggiunse senza che ebbi la forza di aggiungere qualcosa.
“Il tuo?” Pensai. Questo implicava una separazione che sentivo già provocarmi un dolore devastante.
“Sono stata mandata al tuo fianco perché potessimo percorrere insieme un sentiero importante per la nostra evoluzione. Sei davvero stato speciale per me e mi dispiace che tutto questo non possa continuare. Purtroppo a volte le risposte non arrivano o non solo quelle che vorremmo….”
Continuò mentre la luce continuava ad abbagliarmi pur dandomi la possibilità di vedere per un’ultima volta la Veronica. Inutile dire che ero semplicemente paralizzato senza sapere come e cosa rispondere.
Forse era questa la chiarezza che avevo cercato per tutto il cammino ma ero pronto ad accettarla?
“Non capisco…ho aspettato questo momento per così tanto tempo ed ora finisce tutto?” Chiesi d’impeto non sapendo bene se le mie parole avessero senso e fossero appropriate per il momento.
“In questo cammino insieme hai fatto tanti progressi e hai imparato ad ascoltare il tuo cuore. La strada da percorrere è questa e ora tocca a te farlo senza di me…”
Ci fu un attimo di silenzio quasi che mi venisse data la possibilità di assorbire al meglio quanto stesse avvenendo. Il dolore in me aveva raggiunto livelli che mai avrei potuto pensare fossero possibili e le parole non erano sufficienti per descrivere come mi sentivo semplicemente non potendo più condividere la mia vita con la Veronica.
“Dove vai ora?” Le chiesi in questo momento così surreale che superava di gran lunga quanto vissuto sinora.
“Non preoccuparti per me, starò bene. Mi troverai sempre nel tuo grande cuore…”
Cominciai a piangere e per quanto fu liberatorio per cominciare a sentire tutto il dolore ora presente in me, mi destabilizzò parecchio privandomi delle poche certezze rimaste. In fondo la Veronica era sempre stata la constante di questa pazza storia e mi aveva permesso di mantenere un certo equilibrio anche se sospeso fra due dimensioni mai del tutto reali.
“Perché non possiamo continuare insieme?” Chiesi asciugandomi le lacrime che rappresentavano alla perfezione la mia fragilità che sempre mi aveva accompagnato nella mia vita ad un livello profondo senza che io spesso avessi il coraggio ed ancora prima la consapevolezza per viverla ed esprimerla al meglio.
“Non ti preoccupare, ovunque sarò, potrai sempre sentire la mia presenza e ti aspetterò, appena sarai pronto.”
“Sei il mio spirito guida?” Non riuscivo a trattenere tutte le domande che avevo e mi sentivo sempre più perso in questo contesto oltre ogni cosa che mai avrei potuto immaginare.
La Veronica sorrise e senza dire nulla, avvertii una potente sensazione che mi inondò di luce confermandomi quanto sentivo. Sin dall’inizio della storia una parte di me era convinta che lei potesse rappresentare una sorta di guida che mi era stata inviata anche se avevo messo da parte questa interpretazione forse dando troppo credito alla mente rispetto al mio cuore.
“Ora che succederà?” Chiesi ancora una volta, forse anche per evitare che la Veronica sparisse lasciandomi solo e spaventato.
“Farò ritorno a casa ma tu proseguirai, senza di me. Hai il coraggio e il tuo cuore rappresenterà sempre la tua guida. Ascoltalo e avrai tutte le risposte.”
Per quanto le risposte non mi consolavano mai del tutto, quantomeno non quanto la mia parte impaurita avrebbe voluto, prevaleva sempre una sensazione di luce che mi donava calma e calore anche se la mia mente era sempre più irrequieta.
“Non può finire così…” Accennai senza grande convinzione forse consapevole che in questo caso non avrei potuto fare niente per fermare il corso degli eventi.
Di fianco alla Veronica rividi, quasi come se fossero le scene di un film, tutti i magnifici momenti vissuti insieme a lei e caddi a terra in preda ad un pianto che mai avevo provato prima. Il dolore si mischiava all’amore che avevo provato per lei anche se non avevo mai avuto il coraggio di esprimerlo come avrei voluto.
“Ci ritroveremo in una dimensione dove l’amore del nostro cuore rappresenterà tutto quanto esiste senza dubbi, paure o rimpianti. Io ho finito il mio cammino in questa realtà ma ti aspetterò per l’eternità perché potremo ricongiungerci ancora una volta, per sempre. Non mi vedrai più fisicamente ma sarò sempre al tuo fianco ad accompagnarti nel tuo sentiero verso te stesso. Ho assunto la forma umana nelle ultime settimane per donarti quanto ora tu puoi dare a te stesso. Lascia andare le tue domande e permetti al tuo cuore di rischiare ogni tenebra. La via è questa e ora sai come fare.”
Ero ancora a terra quasi in uno stato di resa incondizionata dove potevo solo fare del mio meglio per accettare tutto quanto stava avvenendo senza che alcuna mia azione o parola potesse cambiare alcunché. Anche questa era una delle tante lezioni che avevo appreso e che la mia mente, sempre così irrequieta, aveva dovuto accettare.
La Veronica continuò.
“Quando ci siamo visti la prima volta in pizzeria, sapevo già cosa ci stava aspettando. Il tuo cuore era già pronto per questa avventura anche se non ne eri ancora consapevole. La tua mente ha sempre limitato la reale conoscenza di te stesso ed in questo ho cercato di aiutarti. Solo il tuo cuore può condurti a casa, dove ci ritroveremo finalmente. Il mio tempo ora è finito.”
Il dolore in me si fece più lancinante ma non potevo fare altro che sentirlo senza che vi fosse alcuna via d’uscita.
La Veronica cominciò a svanire, inghiottita da questa luce incredibile che continuava a donarmi quel calore che mi aveva permesso di sostenere tutta questa esperienza. L’oscurità ritornò sia fuori di me che in me e per un attimo cercai di capire cosa mi aspettasse ora. Vidi sul mio smartphone l’ora: erano le 7:15.
“Cosa? Ma come…”
Quello che ne seguì fu una caduta a me fin troppo famigliare che mi inghiottì nelle profondità della mia oscurità più paurosa.
Quindi mi svegliai.
Sentii la sveglia del telefono suonare fragorosamente. La spensi e guardai l’orario. 7:15
Spalancai gli occhi cercando di capire dove fossi. Una parte di me si girò quasi a voler trovare la Veronica e sentii una brezza arrivare dalla finestra aperta che mi comunicava che lei era li con me, anche se non potevo vederla.
Era l’inizio di qualcosa di inaspettato che mi avrebbe riservato altre sfide, ora da affrontare senza la mia guida. Quasi mi chiesi se tutto quanto vissuto fosse solo un sogno ma sentivo chiaramente nel mio cuore che ad un qualche livello, aveva rappresentato un’esperienza imprescindibile per la mia vita.
Ora stava a me mettere in pratica quanto appreso lasciando che fosse il mio cuore a guidare. La vera motivazione ora era portare a termine la mia missione per ricongiugermi con la Veronica che, chissà dove, mi stava aspettando.
Ce l’avrei fatta? Ne ero sicuro ed era solo questione di tempo.
Il vero cammino iniziava ora.